Comete

La Cometa Interstellare C/2019 Q4

Dopo la scoperta del primo oggetto interstellare denominato ‘Oumuamua avvenuto nell’ottobre del 2017, il Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese ha dato nuovamente il suo contributo ad una sensazionale scoperta: una nuova cometa che quasi sicuramente ha origini interstellari, cioè provenienti dall’esterno del nostro Sistema Solare e si tratterebbe del primo caso in assoluto nella storia dell’umanità.

Il 30 agosto 2019 l’astrofilo Gennardy Borisov con il suo telescopio privato in Crimea scopre una nuova cometa che inizialmente sembrava provenire dalla Nube di Oort, ai confini del nostro sistema solare ma con il passare del tempo e con l’aumentare delle misure effettuate da altri osservatori, si è notato che l’orbita assumeva sempre più con certezza caratteristiche iperboliche ovvero con eccentricità maggiore di 1.

Il tutto però reso più difficile dal fatto che questo oggetto è osservabile per poco tempo, poco prima dell’alba; nonostante le difficoltà, anche dall’Osservatorio di San Marcello, Paolo Bacci e Martina Maestripieri utilizzando il telescopio da 60 cm sono riusciti a riprendere l’oggetto cometario per due mattine consecutive contribuendo con le proprie misure a determinarne meglio l’orbita.

Dopo i calcoli e le osservazioni fatte dagli astronomi, l’11 settembre esce la Circolare MPEC del Minor Planet Center in cui si annuncia la scoperta di questa nuova cometa denominata C/2019 Q4 (Borisov), precisando che presenta caratteristiche tipiche di un oggetto interstellare con una eccentricità dell’orbita da record (valore=3, mai registrato finora) e che sono necessarie ulteriori osservazioni per poter confermare con certezza tale ipotesi.

Nelle immagini riprese dall’Osservatorio di San Marcello (codice MPC 104), effettuate con pose da 60 secondi, è stata evidenziata la natura cometaria del corpo celeste poichè presentava una chioma di 10” ed una coda ben evidente lunga 25”/P.A. 320.

La nuova cometa attualmente si trova a 3 Unità Astronomiche (circa 750 000 000 di Km) e raggiungerà il perielio il 10 dicembre 2019 a 1,9 Unità Astronomiche dal Sole. L’oggetto chiomato potrà essere osservato dalle nostre zone con adeguata strumentazione ancora per poco tempo, prima di dirigersi verso il sud del nostro emisfero, dove potrà essere ripreso fino alla metà del 2020; per cui ci sarà tempo sufficiente per poter studiare in modo più approfondito questa cometa interstellare, a differenza di ‘Oumuamua che invece è stato possibile osservare per pochi mesi.

C/2019 Q4 sembra provenire dalla zona di cielo tra le costellazioni di Cassiopea e Perseo ed è diretta verso la costellazione Ottante nell’emisfero Sud.

Verosimilmente, la cometa per miliardi di anni è rimasta inattiva e, mentre si stava avvicinando al nostro Sole, riscaldata dal suo calore, ha iniziato per la prima volta nella sua storia ad emettere gas e polveri tanto da renderla sufficientemente luminosa (attualmente ha mag.18) da essere scoperta.

Figura 1 – Immagine della Cometa C/2019 Q4 ottenuta dall’osservatorio 104 San Marcello da Paolo Bacci e Martina Maestripieri

Figura 2. Elementi orbitali di C/2019 Q4 accreditati da Davide Farnocchia del JPL-NASA

Figura 3. Orbita preliminare della Cometa Interstellare C/2019 Q4

Cometa 46P /Wirtanen

La cometa di Natale 2018 si chiama 46P /Wirtanen, scoperta il 17/01/1948 dall'astronomo statunitense Carl Alvar Wirtanen. E' una cometa gioviana con un periodo orbitale di 5,44 anni.

Era stata scelta dall'Agenzia Spaziale Europea come obiettivo della famosa missione Rosetta, ma a causa dell'esplosione del vettore scelto fu deciso di rimandare la missione, pertanto la scelta ricadde su un altro obiettivo: la 67P.

Il suo nucleo è stato stimato avere un diametro di circa 1 km, ben poca cosa rispetto ad una delle comete più famose del secolo scorso, la Hale-Bopp che aveva un diametro di 60 km ma, in virtù della sua vicinanza, si stima che potrebbe arrivare a brillare come una stella di 3-4 magnitudine, per intenderci simile alle stelle principali della costellazione dell'Orsa Maggiore.

 

Il 17 dicembre si troverà alla minima distanza dalla Terra a soli 0.077 UA ( 11.519.200 km) e ci aspettiamo di poterla vedere ad occhio nudo, anche se non sarà particolarmente spettacolare, ma come dice D. Levy “Le comete sono come i gatti: hanno la coda e fanno esattamente quello che vogliono”, quindi perché non sognare uno spettacolo celeste?

 

Attualmente la cometa si mostra di un colore verde smeraldo e come un batuffolo di cotone spicca nell'oscurità del cielo. Non mostra un'evidente coda, ma è circondata da un chioma di polveri e gas che aumentano man mano che si avvicina al Sole e il 12 dicembre si troverà al perielio.

Con l'aiuto di un binocolo l'osservazione della Wirtanen risulterà più agevole e sarà molto più gradevole osservarla. Il 15 e 16 dicembre si troverà abbastanza vicino alle Pleiadi, si consiglia di trovare un posto sufficientemente buio e lontano dalle luci cittadine.

46P/Wirtanen

 

Epoch 2019 Apr. 27.0 TT = JDT 2458600.5

T 2018 Dec. 12.9400 TT MPCW

q 1.055381 (2000.0) P Q

n 0.1812701 Peri. 356.3577 +0.1978514 -0.9592666 T = 2458465.43998 JDT

a 3.092088 Node 82.1539 +0.9044108 +0.0993110 q = 1.0553810

e 0.658683 Incl. 11.7449 +0.3780159 +0.2644711 Earth MOID = 0.07162 AU

P 5.44

 

 

 

Per cercare la cometa si rimanda alle cartine celesti sotto riportate.

 

 

 

 

Di seguito alcune foto riprese dal nostro osservatorio: 

 

 

C/2017 U1 (PANSTARRS) Cometa interstellare ?

C/2017 U1 (PANSTARRS) interstellar comet

 

La notte del 18/10/2017 il telescopio F51 Pan-STARRS 1, Haleakala. scopre un nuovo oggetto celeste. Inserito tra gli oggetti della pagina del Minor Planet Center NEOCP con la sigla provvisoria P10Ee5V.
Dall'osservatorio di 104 San Marcello Paolo Bacci e Martina Maestripieri la sera del 19/10/2017 CONFERMANO il corpo celeste, cioè siamo i primi ad averlo ritrovato dopo gli scopritori.
Il25/10/2017 alle ore 03:53 UT esce la circolare MPEC 2017-U181: COMET C/2017 U1 (PANSTARRS), con la quale viene annunciata la scoperta della Cometa C/2017 U1.

Questa MPEC è davvero insolita in quanto riporta un avviso:

"Further observations of this object are very much desired.  Unless there
are serious problems with much of the astrometry listed below, strongly
hyperbolic orbits are the only viable solutions.  Although it is probably
not too sensible to compute meaningful original and future barycentric orbits,
given the very short arc of observations, the orbit below has e ~ 1.2 for
both values.  If further observations confirm the unusual nature of this
orbit, this object may be the first clear case of an interstellar comet."


Potrebbe trattarsi del primo caso di cometa interstellare, ovvero di una cometa non appartenete al nostro sistema solare,  con un orbita, se confermata, iperbolica.

Orbital elements:
    C/2017 U1 (PANSTARRS)
Epoch 2017 Sept. 4.0 TT = JDT 2458000.5
T 2017 Sept.  9.41719 TT                                MPCW
q   0.2515404            (2000.0)            P               Q
z  -0.7541603      Peri.  241.01670     -0.63536548     +0.68733697
 +/-0.0181483      Node    24.61531     +0.49903801     +0.71329677
e   1.1897018      Incl.  122.32770     -0.58929769     -0.13702411
From 34 observations 2017 Oct. 18-24, mean residual 0".5.

 


Per noi è davvero una grande soddisfazione aver partecipato attivamente a questa importante scoperta che, se verrà confermata, sarà il primo oggetto scoperto proveniente dall'esterno del sistema solare.

Adesso ci metteremo a lavoro e continueremo ad osservare questo debole oggetto che ha una luminosità di 20 mag.

Incrociamo le dita, potremmo entrare nella storia :-)

Letture consigliate:

Cometa 21P

Dall'osservatorio della Montagna Pistoiese è stat ripresa la cometa 21P Giacobini-Zinner, appartenete alla famiglia delle comete Gioviane.
Scoperta il 20 dicembre del 1900. La particolarità della sua orbita fa si che la cometa venga influenzata dalla forza gravitazionale di Giove.
La cometa è stata oggetto di studio della sonda International Cometary Explorer, che ha attraversato la sua coda di plasma l'11 settembre 1985.

di seguito l'immagine ottenuta ed elaborata da mauro facchini dell'osservatorio di Cavezzo, mentre attraversa la Via Lattea

 

Epoch 2018 Mar. 23.0 TT = JDT 2458200.5
T 2018 Sept. 10.2750 TT                                 MPCW
q   1.012868             (2000.0)            P               Q
n   0.1506228      Peri.  172.8531      +0.9846348      -0.1034559              T = 2458371.77501 JDT
a   3.498450       Node   195.3962      +0.1221366      +0.9837799              q =     1.0128685
e   0.710481       Incl.   31.9980      +0.1248077      -0.1465399     Earth MOID = 0.01632 AU
P   6.54
 
Di seguita il diagramma della sua orbita
 

Asteroide (457175) 2008 GO98: una nuova QCH

l Sistema Solare ha una nuova cometa appartenente alla famiglia gioviana (JFC) ma in questo caso non si tratta di una “nuova” scoperta ma bensì di un asteroide numerato che improvvisamente ha mostrato segni caratteristici delle comete. Di seguito si riportano le osservazioni condotte dall'Osservatorio Astronomico del Comune di San Marcello Piteglio e gestito dal GAMP – Gruppo Astrofili della Montagna Pistoiese.

La notte dell'8 aprile del 2006 dall'osservatorio astronomico Spacewatch at Kitt Peak viene scoperto un nuovo asteroide, inizialmente designato con la sigla 2008 GO98 e successivamente numerato (457175). Dagli elementi orbitali si determina che l'asteroide fa parte della famiglia  Hilda, oggetti questi esterni alla fascia principale  con le seguenti caratteristiche: 3.70 < a < 4.20; e < 0.30; i < 20. ( a semiasse maggiore, e eccentricità, i inclinazione)

Elementi orbitale asteroide (457175) 2008 GO98
Epoch 2017 Sept. 4.0 TT = JDT 2458000.5                 MPC
M  47.05006              (2000.0)            P               Q
n   0.12496971     Peri.   53.41982     -0.41269882     +0.90898034             T = 2457624.00831 JDT
a   3.9621680      Node   192.60981     -0.89771168     -0.41679086             q =     2.8506201
e   0.2805403      Incl.   15.57167     -0.15425116     -0.00633440
P   7.89           H   13.3           G   0.15           U   0
From 229 observations at 7 oppositions, 2001-2017, mean residual 0".51.


      
Figura 1 – Grafico dell'orbita dell'asteroide  (457175)


Questi oggetti sono in risonanza 3:2 con Giove che ne influenza in modo significativo la loro orbita, tanto che se potessimo vederli dall'alto vedremmo una figura a forma triangolare formata da migliaia di asteroidi.
Il loro afelio è opposto a quello di Giove o si trova a 60° da questo, come mostrato in figura 2.


 Figura 2 – animazione: in rosa gli asteroidi della famiglia Hilda, in verde gli asteroidi Trojani che precedono e seguono Giove con un angolo di circa 60°.

L'asteroide (153) Hilda scoperto nel 1875 da Johann Palisa, dall'Osservatorio Navale Austriaco di Pola in Croazia, ha dimensioni di circa 170.6 km con un periodo orbitale di 7.9 anni.
E' il primo dei 3 780 oggetti che fanno parte di questa Famiglia. Studi fotometrici indicano che in questa zona del sistema solare la maggior parte degli asteroidi sono caratterizzati da un valore tassometrico di P-type e D-type con un basso albedo e un notevole arrossamento, caratteristica simile a molte comete Gioviane.
Parametro particolarmente interessante di questi oggetti è il valore di Tisserand rispetto a Giove che nel caso dell'asteroide (457175) è di 2.927. Questo valore viene utilizzato in modo approssimativo per distinguere gli asteroidi dalle comete: i primi hanno in genere un valore maggiore di 3, le seconde un valore compreso tra 2 e 3 (per le comete gioviane si fa riferimento al valore Tj riferito a Giove).
In figura 3 vengono mostrate alcune orbite caratteristiche di asteroidi e comete appratenti alla Famiglia gioviana (JFC), in comparazione con quella del pianeta gassoso.

Figura 3 – Comparazione di orbite di Comete appartenenti alla famiglia delle gioviane (JFC).

La notte del 3 luglio 2017 il telescopio  Mt. Lemmon Survey (G96) nel corso della sessione alla ricerca di NEA (Near Earth Asteroid) nelle loro immagini hanno ripreso l'asteroide (457175) al momento con una luminosità di ~16.5 mag che mostrava una diffusa chioma di 7/8” e una coda con una lunghezza di ~15” con PA 260°. Le osservazione vengono successivamente confermate dall'osservatorio di Steward Observatory, Mt. Lemmon Station (I52).
Il Minor Planet Center alle 16:03 dello stesso giorno pubblica MPEC 2017-N50 con la quale annuncia l'attività cometaria dell'asteroide.

Dall'Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese (codice MPC 104), i soci del GAMP  Paolo Bacci e Martina Maestripieri utilizzando il telescopio da 0.60-m con focale di 2500mm e FOV 35'x35' con una risoluzione risultante di 2”/pixel effettuavano delle riprese dell'asteroide (457175).
Sommando le 50 immagini acquisite, sulla velocità angolare dell'oggetto, è stato possibile evidenziare che l'asteroide mostrava una chioma diffusa di 16'' arcosecondi e una coda lunga ~15.3 arcosecondi (circa 3 646 km) con PA di 247 così come mostrato in figura 4.

 Figura 4 – A sinistra si evidenzia l'attività cometaria dell'asteroide (457175) nel cerchio verde; a destra la stessa immagine ingrandita in falsi colori per evidenziare i particolari.

La sera successiva, con le stesse modalità, è stato ripreso nuovamente l'oggetto al fine di verificarne l'attività cometaria anche in considerazione del fatto che nelle immagine acquisite la sera precedente, l'oggetto era in prossimità di una stella che potrebbe aver influenzato le misure effettuate.
Pertanto sono state acquisite 100 immagini che sommate con la tecnica dello Stack che hanno permesso di evidenziare le caratteristiche morfologiche  dell'oggetto, nonostante la presenza della Luna illuminata al 98%. La chioma e la coda sono ben distinguibili nelle nuove immagini ottenute, con una coda estesa per 36 arcosecondi con PA 247, come mostrato in figura 5.

 Figura 5 - Immagine dell'Asteroide (457175) ripreso alle 23:24 UT del 06/07/2017. A sinistra l'oggetto evidenziato con il cerchio verde dove si nota distintamente la chioma e la coda. A destra la stessa immagine ingrandita e con palette inverse per evidenziare le caratteristiche morfologiche dell'oggetto.


L'asteroide (457175)  ha un MOID ( Minimum Orbital Intersection Distance) da Giove di 0.360 UA.
Dal sito della NASA JPL/HORIZONS, sono state estrapolate le effemeridi di Giove e dell'asteroide, relativamente al periodo 01/01/2011- 20/06/2017 con uno step di 10 giorni.
Graficando i dati relativi a “r” (distanza-Sole-oggetto) come in figura 6 si può notare che l'asteroide si è avvicinato al pianeta gassoso nell'Agosto del 2011, per poi raggiungere il Perielio in data  26/08/2016. 


Figura 6 – a sinistra in rosso la distanza (in unità astronomiche) dal Sole di Giove e in blu quella dell'asteroide (457175); a destra la differenza tra le due distanze. La data è espressa in Giorni Giuliani (JD) e si è preso come riferimento l'epoca 2457000.


L'improvvisa attività cometaria dell'asteroide (457175) 2008 GO98, se pur inaspettata, non è un raro caso in questa zona del Sistema Solare. Gli oggetti conosciuti con l'acronimo di QHC ( quasi-Hilda comet) sono circa 20, tra questi indubbiamente il più famoso è la cometa Shoemaker-Levy 9 che nel 1994 ha impattato con il pianeta gassoso. Proprio a causa dell'orbita in risonanza 3:2 con Giove alcuni di questi oggetti sono stati temporaneamente catturati come satelliti e definiti come  Temporary Satellite Capture  (TSC) come le comete  82P Gehrels 3; 111P Helin-Roman-Crockett; P/1996 R2 (Lagerkvist).

Probabilmente l'asteroide (457175) 2008 GO98, verrà catalogato tra le comete QHC perdendo così la sua classificazione di asteroide della Famiglia Hilda.
Con il contributo della Sezione di Ricerca Comete ed il Progetto CARA, che misura le polveri delle comete con il metodo dell'Afrho, sarà importante seguire l'evoluzione della nuova cometa nei prossimi mesi ed anni con osservazioni programmate, al fine di caratterizzarne meglio la morfologia.



Paolo Bacci – Responsabile Sezione di ricerca Asteroidi UAI
Martina Maestripieri - GAMP Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese

San Marcello Piteglio 08/07/2017

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