Divulgazione e Didattica

* Divulgazione:

La divulgazione dell'Astronomia costituisce una parte molto importante dell'attività che il G.A.M.P. svolge all'Osservatorio di Pian dei Termini.Operatori qualificati guidano i visitatori fornendo le necessarie spiegazioni con l'ausilio di strumenti diversi.Solitamente, dopo una breve illustrazione teorica fatta all'interno della saletta con audiovisivi, i visitatori sono portati ad osservare il cielo all'aria aperta grazie all’ausilio di grossi binocoli e successivamente condotti in cupola per osservare mediante telescopio.Le costellazioni, la Luna, i pianeti, le stelle, le galassie, gli ammassi stellari, e, di giorno, il Sole costituiscono gli oggetti più ammirati.
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Telescopio Newton Cassegrain da 60 cm. (clicca su immagine per ingrandirla)


L'accesso all'osservatorio nelle serate di apertura e' possibile su prenotazione presso la Biblioteca Comunale, sia per le singole persone che per i gruppi e le scolaresche. (Tel. 0573-621289).

L'apertura al pubblico avviene nei giorni di Venerdì e Sabato sera alle ore 21 (d'estate anche il Lunedì sera) di ogni settimana.

Inoltre per le scolaresche e gli interessati il Martedì e ilGiovedì mattina l’Osservatorio è a disposizione per l'osservazione del Sole.

 


Cosa ammirare presso l'osservatorio:

* Pianeti, in particolar modo Marte, Giove , Saturno con i suoi anelli
* Luna con i suoi crateri, i monti, le pianure, i giochi di luce tra i picchi
* Stelle Doppie, spettacolari coppie di stelle che ruotano una intorno all'altra
* Nebulose, ammassi di gas che formano figure straordinarie
* Ammassi Stellari, formati da migliaia di stelle raccolte in formazioni globulari
* Galassie, insiemi di miliardi di stelle a forma di spirale o di ellissi
* Sole, con le macchie che ne maculano la superficie e le protuberanze

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L' Osservatorio astronomico di Pian dei Termini
(clicca sull'immagine per ingrandirla)


* Didattica: (alcune Nozioni Elementari )

armillaQual è la prima cosa che si nota osservando un cielo notturno?

Che cosa vediamo?

Che cosa NON vediamo?

Quali sono le domande che si sono posti, prima di noi, i nostri antenati?

Quanti interrogativi ci assalgono nel momento in cui ci sentiamo così piccoli di fronte all'immensità dell'universo.

Il cielo è, da sempre, un'enorme incognita per l'uomo.

L'uomo si interroga sull'origine dell'universo, sulla collocazione delle stelle nello sterminato spazio celeste.

Ma con le stelle l'uomo si orienta, trova una guida, scorge nella stella Polare un astuto stratagemma per la navigazione.

La prima cosa che colpisce un osservatore del cielo è che alcune stelle appaiono più luminose e altre, invece, sono a stento individuabili. Ciò è tuttavia un fenomeno illusorio, poiché la luminosità con cui la stella splende è in relazione alla sua vicinanza all'osservatore.

Altre stelle, invece, sono disposte a formare degli allineamenti particolari, quindi delle figure cui è stato dato il nome di “Costellazioni”.

Tali figure nel lontano passato sono state associate, con molta fantasia, ad animali o a personaggi immaginari; la gran parte di esse erano già note agli antichi astronomi che diedero loro dei nomi tuttora in uso e che fanno spesso riferimento a personaggi della mitologia greca. Ne sono esempi le costellazioni di Ercole, Orione, Cassiopea, Perseo, Andromeda, Cefeo, Pegaso, mentre in merito al riferimento agli animali possiamo citare Ariete, Cane Maggiore e Minore, Leone, Giraffa,Cani da caccia, Lucertola ecc.

Sulla base di queste figure stellari il cielo è stato suddiviso in 88 Costellazioni, 48 tramandateci dagli antichi, 40 introdotte dagli astronomi moderni. Ciascuna di esse, ben individuata in spazi delimitati linearmente, contiene un numero infinito di stelle, la gran parte invisibile ad occhio nudo.

E’ necessario ricordare che le stelle costitutive di una certa costellazione non sono tra loro legate spazialmente,potendo essere più o meno vicine o anche molto lontane da noi: il loro apparente “collegamento” è dovuto solo alla loro proiezione sullo sfondo buio del cielo.

Tutte le stelle visibili ad occhio nudo o anche mediante l’utilizzo di semplici strumenti di osservazione hanno uno specifico nome o sono contrassegnate con una lettera greca o un numero.

In particolare: i nomi sono stati attribuiti alle stelle molto luminose e sono in genere di origine araba (gli arabi furono grandi studiosi del cielo nel periodo medioevale); le lettere greche (utilizzate per la prima volta dall’astronomo tedesco Bayer all’inizio del ‘600) contraddistinguono in ordine di splendore via via decrescente le stelle più splendenti presenti nelle diverse costellazioni; i numeri, infine, furono utilizzati più tardi dallo scienziato Flamsteed per estendere la catalogazione anche alle stelle di più debole luminosità..

Ad esempio la stella più luminosa della costellazione della Lira, che ha nome Vega, è la stella α (alfa) della costellazione ed ad essa è stato assegnato il numero 3. La stella più splendente della Vergine, cioè l’α è Spica con associato il numero 67. L'α di Orione è Betelgeuse con numero 58, mentre la stella seconda per splendore della stessa costellazione, la Beta (β) è Rigel con numero 19 e la terza, Delta (δ), è Mintaka, con numero 34. Così di seguito per le altre stelle, secondo l’ordine dell’alfabeto greco.

Nelle rappresentazioni stellari (cataloghi, atlanti e mappe stellari, ecc) le stelle sono quindi indicate con il loro nome (le più luminose) o più spesso contrassegnate con una lettera greca o con un numero seguito dal nome della costellazione (scritto o per esteso o in modo abbreviato): Lira, Lyr; Vergine, Vir; Cassiopea, Cas; Orione, Ori. Se il nome della costellazione è per esteso, sarà scritto in latino, in genitivo: Lyrae, Virginis, Cassiopeae. Così si dirà Alfa Virginis, Gamma Orionis, Delta Persei, e così via.

I cataloghi riportano, inoltre, tutti i dati per la identificazione delle singole stelle: posizione (ascensione retta e declinazione), luminosità (in magnitudini), moto proprio, ecc.

Ricordiamo tra i cataloghi stellari più conosciuti il SAO, il GSC, l’USNO, il Thyco, l’Hypparcos, e altri più recenti usati mediante gli strumenti informatici, come l’UCAC, il NOMAD.

Esistono anche cataloghi più specialistici che elencano stelle appartenenti a speciali classi, come le quella delle stelle variabili, le doppie, e altri tipi particolari. Si cita come esempio il catalogo degli spettri stellari, delle distanze, ecc.

Le costellazioni racchiudono entro i loro confini, oltre le stelle, anche numerosi altri oggetti celesti, quali pianeti, ammassi stellari, galassie, nebulose, ecc., molti dei quali sono visibili solo mediante strumenti opportuni.


Le presenze all'Osservatorio di Pian dei Termini dal 1992 al 2012

PresenzeOsserv

L'andamento delle presenze: evidente l'aumento sostanziale nel corso degli anni, che sono passate dall'iniziale (1992) 1633 all'attuale (2012) 3660.

I picchi negativi sono dovuti ai periodi di inagibilità dell'Osservatorio per lavori di ristrutturazione e ampliamento. Le piccole oscillazioni sono invece per lo più conseguenza dell'andamento stagionale che condiziona fortemente le osservazioni.

 


 TeleGalileo

Canocchiale galileiano e Sfera armillare costruiti dal nostro socio Giancarlo Fagioli, collocati presso l'Osservatorio.


 

 

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